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Self Drive nel Cuore del Southwest Americano

  /  Self Drive nel Cuore del Southwest Americano
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Giorno 1 – Arrivo a San Francisco

Arrivo all’aeroporto internazionale di San Francisco. Dopo aver superato le formalità doganali e ritirato i bagagli, trasferimento individuale (non incluso) al vostro Albergo per il check-in. Serata a disposizione e pernottamento.
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Giorno 2 - San Francisco

Mattinata a disposizione. Nel pomeriggio potreste, prenderete il traghetto per l’isola di Alcatraz (biglietto da preacquistare con largo anticipo) , nella baia di San Francisco, per vedere da vicino il famoso penitenziario federale (ora parte del National Park Service), così come animali selvatici, uccelli marini nidificanti e gli edifici dell’epoca della Guerra Civile (Tour con Audioguida compreso). Tutti i visitatori devono indossare una copertura adeguata per il viso durante la coda d’imbarco al Pier 33 Alcatraz Landing e a bordo delle navi di Alcatraz City Cruises. L’Alcatraz Landing comprende la biglietteria e le aree di attesa e imbarco, tutte accessibili. I bagni accessibili si trovano al Pier 33 Alcatraz Landing e su tutte le navi di Alcatraz City Cruises. Tornati in citta, avrete modo di trascorrere un po’ di tempo al Fisherman’s Wharf, un quartiere sul mare e meta turistica dove si trovano ristoranti di pesce, il Pier 39 con i suoi leoni marini, il Madame Tussauds Wax Museum e molto altro. Salite su Telegraph Hill per ammirare il panorama della citta dalla cima della Coit Tower e poi scendete seguendo la tortuosa Lombard Street. Se ii tempo lo permette, unitevi a un tour gratuito sul Golden Gate Bridge. Provate la cucina etnica in uno dei quartieri multiculturali della citta, tra cui la più grande Chinatown fuori dall’Asia. Pernottamento in HOTEL
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Giorno 3 – San Francisco

Se avete voglia di esplorare anche i dintorni della città, potreste decidere di visitare iI Muir Woods National Monument, che si trova a 24 km a nord della città. Questo è un vero e proprio monumento agli alberi poiché si tratta infatti di un’antica foresta di sequoie californiane che hanno tra i 600 e gli 800 anni e che si ergono per 76 metri in altezza. 10 km di sentieri lastricati portano a Pinchot Grovee a Cathedral Grove, oltre che alle rive del torrente Redwood: programmate la visita in un giorno infrasettimanale e arrivate la mattina presto per ammirare la foresta nei momenti piu magici e tranquilli. Proseguendo, a meno di due ore a nord-est di Muir Woods, i visitatori raggiungeranno le valli di Napa e Sonoma, che insieme costituiscono la più famosa regione vinicola della California e sono destinazioni molto popolari tra gli amanti del vino e del buon cibo. Prenotate un tour e godetevi le degustazioni di vino o le cene all’interno delle cantine, oppure all’aperto in mezzo ai vigneti; nelle cantine più piccole, potreste essere serviti addirittura dal produttore tesso. I viaggiatori più avventurosi potranno vivere a pieno questa esperienza bucolica facendo un giro in bicicletta, con o senza guida, tra le tranquille strade di campagna. L’area offre anche degli ottimi tour in teleferica e percorsi escursionistici tra le sequoie. Pernottamento in HOTEL
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Giorno 4 – San Francisco – Mammoth Lakes

Dopo aver lasciato il vostro Hotel, ritirate l’auto a noleggio presso l’ufficio Alamo situato a: City: SAN FRANCISCO DT Location: SAN FRANCISCO-UNION SQUARE Address: 340 O’ Farrell St – San Francisco, CA 94102 US Phone: +1 (888)826-6893 Business hours: 07:00 – 17:00 Date and time: 24/08/22 10.00 Guidate per circa tre ore e mezza e arriverete all’entrata Ovest del Parco Nazionale di Yosemite. Le formazioni rocciose ed i paesaggi iconici fotografati dal famoso Ansel Adams sono ancora più mozzafiato quando sono visti dal vivo. Scoprite vallate profonde, prati rigogliosi ricoperti di fiori, sequoie giganti e le facciate in granito di El Capitan e Half Dome. Arrivate alla base della Bridalveil Fall o di un’altra delle altissime cascate del parco (la portata maggiore di acqua si ha in primavera), oppure fate escursioni, arrampicate o pedalate in mountain bike immergendovi negli splendidi paesaggi della High Sierra. Proseguite sempre in direzione Est e, una volta superato il Tioga Pass (3.031 mt s.l.m.) raggiungete Mammoth Lakes dove passerete la notte. Pernottamento.
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Giorno 5 – Mammoth Lakes – Death Valley NP

Partenza in direzione Sud con destinazione Death Valley, uno dei luoghi più caldi della terra. La Valle Della Morte è situata a 80 metri sotto il livello del mare. Il Parco Nazionale della Death Valley (Valle della Morte) è davvero vasto, basti pensare che ha una superficie di ben 13.518 kmq, sorgendo per gran parte nello stato della California e per una piccola porzione in quello del Nevada. C’è tanto da vedere, a mio avviso è uno dei più grandi spettacoli che la natura del Nord America può offrire. Un paesaggio davvero inedito, uno skyline che difficilmente troverete in altre regioni del pianeta terra. Questa enorme landa inospitale dove però, come sempre accade, alcune forme di vita, sia animale che vegetale, riescono lo stesso a prosperare. I visitatori di primavera più fortunati potrebbero avere il dono di ammirare la fioritura nelle vallate, in un magico contrasto di colori, di vita e di morte. Prima cosa da segnalare è che, per fortuna, le strade primarie all’interno della valle sono asfaltate. L’off-road è generalmente non consentito senza apposita autorizzazione; quindi non avventuratevi perché oltre ad una multa potreste rischiare di danneggiare l’auto. Restate con le vetture nelle strade asfaltate e per il resto usate i piedi, facendo attenzione alle temperature. Data la vastità ed il tempo che spesso è limitato, prima di partire è bene chiarirsi le idee su quello da vedere e da fare. Passo secondario ma fondamentale è munirsi di una buona mappa dato che i gps spesso non funzionano correttamente. Pernottamento Dentro al Parco.
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Giorno 6 – Death Valley NP – Las Vegas

Proseguendo verso sud si arriverà alla destinazione finale di oggi: Las Vegas, la città delle luci e dell’intrattenimento. Possibilità di girare la città e visitare i numerosi Hotel-Casinò presenti sullo Strip, per tentare la fortuna o per assistere ad uno dei numerosi spettacoli che vengono messi in scena dai vari alberghi per i residenti e non. Perderete la cognizione del tempo lungo la “Strip”, dove i resort a tema molto elaborati offrono moltissime opportunità, tra cui casinò aperti 24 ore al giorno, opzioni di ristorazione innovative con chef famosi e una varietà di spettacoli e concerti con star leggendarie. Sia che scegliate di soggiornare in un hotel di lusso, sia che optiate per una sistemazione più semplice, il divertimento è alle porte. Se amate lo shopping esclusivo, preparatevi a passeggiare per i centri commerciali The Forum Shops at Caesars, The Shops at Crystals e Via Bellagio. Per acquisti più economici, andate a nord alla fine della Strip, al Fashion Show Mall o al Las Vegas Premium Outlets. Per un’esperienza unica, visitate il Downtown Container Park, un centro all’aperto con boutique, ristoranti, bar e musica dal vivo. Fremont Street, cuore pulsante della Downtown, è la seconda strada più famosa di Las Vegas dopo la Strip, ma non per importanza storica. Questa strada è antica quanto lo è Las Vegas: fondata nel 1905, fu la prima strada della città ad essere asfaltata. Il primo semaforo della città fu installato proprio qui, nel 1931, ma le sue tre luci non sono state le uniche a fare storia da queste parti. In effetti Las Vegas fu la prima città di tutto il Nevada ad essere servita dall’elettricità, e Fremont Street ne beneficiò in maniera particolare: ancora oggi viene chiamata Glitter Gulch, in memoria di quella volta in cui nel 1937 fu “invasa” dalle luci grazie all’elettricità generata dalla vicina diga di Hoover. Andateci oggi e vedrete che il soprannome non è assolutamente passato di moda, anzi! Ovviamente le principali attrazioni di Fremont Street sono ancora una volta i casino: non sono giganteschi e appariscenti come quelli della Strip, ma hanno una storia più antica. Basti pensare che il più antico casino di Las Vegas, il Golden Gate Hotel Casino, si trova proprio qui. Cominciate il vostro tour della Fremont Street raggiungendo il Main Street Station Hotel & Casino, che in realtà sulla Fremont Street non è: vi trovate in 200 N Main St, ma non appena varcherete la soglia dell’hotel avrete l’impressione di aver sbagliato comunque l’indirizzo. Se non l’avevate capito dall’esterno, tutto l’hotel e la zona dedicata ai giochi d’azzardo è a tema ferroviario: gli interni della lobby e delle sale da gioco sono stati costruiti e impreziositi da dettagli che vi faranno pensare di trovarvi in una stazione in stile vittoriano. Ma questo non è l’unico motivo d’interesse di questo hotel: se non avete intenzione di giocare d’azzardo, potete dare un’occhiata alla curiosa collezione di antichità dell’albergo, dai candelieri della Figaro Opera House di Parigi alla statua in bronzo di un cinghiale. Senza dimenticare di fare un salto nel bagno degli uomini, dove si trova… un autentico pezzo del Muro di Berlino. Fremont Street Experience: così è stato battezzato questo segmento di strada che va dalla S Main Street alla N 4 th St di Las Vegas. Dopo aver visitato la Main Street Station, raggiungi l’incrocio tra la Main Street e Fremont Street. Inutile dirvi che quando ci arriverete ve ne renderete subito conto, specialmente se sarà notte: in prossimità della splendida, nostalgica insegna del già citato Golden Gate Casino inizia una galleria di 450 mt coperta da uno schermo formato da oltre 12 milioni di lampadine a LED. Questa installazione è chiamata Viva Vision, ed è uno dei punti di forza di Fremont Street Experience, il motivo per cui ancora oggi può fregiarsi del nome di Glitter Gulch. Con cadenza giornaliera, ogni ora dalle 18 alle 1.00 di notte sullo schermo le lampadine danno luogo a uno stratosferico spettacolo di luci di 6 minuti accompagnato da canzoni di The Killers, Heart, Green Day e altri. La musica potrete sentirla suonare anche dal vivo, gratuitamente, in uno dei tre palchi destinati all’intrattenimento sotto la galleria. Pernottamento in HOTEL
 
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Giorno 7 – Las Vegas – Bryce Canyon NP

Oggi dirigetevi al Bryce Canyon National Park attraversando la Virgin River Gorge e l’anfiteatro naturale del Cedar Breaks National Monument. Una volta arrivati al Bryce Canyon, percorrete le 38 miglia (61 km) del percorso panoramico del parco per ambientarvi e scegliere in quale punto tornare per ammirare il paesaggio o fare una camminata. Non perdetevi un’escursione al grande Bryce Amphitheater; questo impressionante paesaggio naturale si trova sotto il sentiero escursionistico Rim Trail ed è ricco di hoodoos, alte formazioni rocciose a spirale dai colori accesi. In base al momento del giorno in cui accederete al parco, cercate di godervi l’alba o il tramonto, fotografando la vista da punti panoramici, come Sunrise Point, Sunset Point, Inspiration Point e Bryce Point. Rimanete anche quando fa buio per osservare il vasto cielo notturno stellato. Pernottamento
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Giorno 8 – Bryce Canyon NP – Moab

Oggi si parte in direzione di Moab. Arriverete nel primo pomeriggio e qui potrete iniziare la visita di Arches National Park. Questo parco è una area naturale protetta degli Stati Uniti che conserva oltre 2000 archi naturali di arenaria, includendo il famoso Delicate Arch oltre ad una varietà di formazioni geologiche uniche. Il parco si trova nei pressi di Moab, Utah, copre una superficie di 309 km², e la sua altitudine varia tra i 1723 m e i 1245 m. Dal 1970 42 archi sono crollati a causa dell’erosione. L’area, amministrata dal National Park Service, è stata originariamente designata come monumento nazionale il 12 aprile 1929, venne convertita in parco nazionale il 12 novembre 1971. Edward Abbey ha lavorato come ranger nel parco negli anni cinquanta, le sue memorie narranti questa esperienza sono raccolte e pubblicate nel romanzo Deserto Solitario. Una stagione nei territori selvaggi del 1968, che è diventato un classico della letteratura del deserto. Pernottamento
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Giorno 9 – Moab – Monument Valle

In mattinata si continua il viaggio verso sud per arrivare in pieno territorio Navajo ed ammirare uno dei simboli degli Stati Uniti occidentali: la Monument Valley è in realtà di origine fluviale (Colorado Plateau) e si trova al confine tra Utah e Arizona in un’area abbastanza isolata quanto estesa che dista più di 70 km dalla cittadina più vicina: Kayenta. La strada che conduce alla Monument Valley nella parte terminale è altrettanto famosa: essa segue un percorso rettilineo in leggera discesa che dà al viaggiatore l’impressione di calarsi all’interno della valle. La strada principale che conduce al luogo è la Highway 163. Il territorio è prevalentemente pianeggiante ad eccezione del fatto che la pianura è cosparsa da una sorta di guglie (geologicamente definite “testimoni di erosione”), dette butte o mesas. La zona fa parte della Navajo Nation Reservation (dove ancora vive una tribù, con la quale è possibile dialogare con discrezione) ed è un Tribal Park con ingresso a pagamento. Gli indiani gestiscono tutte le attività all’interno della valle compreso il discusso e costoso View hotel inaugurato nel 2009 costruito sul posto dell’essenziale campeggio che esisteva da 40 anni. Lì e al vicino Visitor center si possono contrattare le escursioni in jeep, che è possibile in una certa misura effettuare con il proprio veicolo e si trovano una discreta quantità di bancarelle sulle quali i Navajo vendono gli oggetti di loro produzione, in particolare gioielli. Al Monument Valley Visitor Center è possibile scegliere di visitare la vallata con una guida Navajo a cavallo della durata di 4 ore circa oppure in macchina della durata di 2 ore. La strada sterrata, e un po’ dissestata, che attraversa la valle è comunque percorribile da qualunque mezzo (anche camper) purché non si superino le 15 mph (velocità massima consentita sulla pista). Pernottamento.
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Giorno 10 – Monument Valley – Page

Cominciate la giornata in direzione di Page, in Arizona. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta, tanto che non sappiamo nemmeno da dove cominciare: è davvero difficile stilare una classifica secondo criteri di “bellezza” delle attrazioni di Page. Horseshoe Bend Di questo portento della natura plasmato dalla potenza delle acque del Colorado River abbiamo parlato nel nostro articolo di approfondimento intitolato “Horseshoe Bend: alla scoperta di un miracolo della natura”. Ormai tutti conoscono questo scenografico meandro del Colorado… e pensare che fino a qualche anno fa alcune guide turistiche addirittura lo ignoravano! Noi crediamo sia secondo solo ad Antelope Canyon e che meriti senza dubbio una visita. Lo si raggiunge a piedi, lasciando la macchina in un parcheggio che si trova lungo la Highway 89 in direzione sud-ovest, a 10 minuti di macchina dal centro di Page. Dal 2019 per poter lasciare la macchina è necessario pagare 10$. Dal parcheggio dovrete poi percorre un sentiero che vi porterà ad una terrazza panoramica da cui si potrà ammirare tutta la zona. Lake Powell Lake Powell è un enorme bacino artificiale che ha dato luogo a uno splendido labirinto acquatico di canyon di roccia rossa, angusti meandri navigabili, spiagge solitarie e incontaminate e archi naturali, uno su tutti il famoso Rainbow Bridge National Monument. Ci si può accontentare di una visita rapida a Wahweap Marina, oppure del panorama sopraelevato che si gode da Wahweap Overlook, o ancora si può decidere di salire su un battello al porto e esplorare Lake Powell in crociera. Esistono anche dei tour aerei in partenza da Page, che sono l’ideale per chi voglia godere di visuali sul lago altrimenti impossibili. Molti di questi sorvolano anche l’Horseshoe Bend, meraviglia naturale che dà sicuramente il meglio di sé quando viene osservata a bordo di un elicottero o di un aereo. Per sapere quali sono i tour disponibili, clicca sul link sottostante. Glen Canyon Dam Il lago si trova nella Glen Canyon National Recreation Area, e nelle vicinanze sorge la grande diga che lo ha generato: la Glen Canyon Dam, che è il motivo per cui nel 1959 è stata fondata la città di Page, vera e propria “company town” dove alloggiavano gli operai. Se volete vedere dove soggiornavano di preciso, andate nel centro di Page e cercate la 8th Avenue, che è chiamata la Street of Little Motels. Ci sono alcune strutture old style da vedere, come il Red Rock Motel, tutt’ora attivo. La diga Glen Canyon Dam, sulla quale passerete in auto per raggiungere Page, offre alcuni scorci davvero vertiginosi ed è visitabile al suo interno presso il Carl Hayden Visitor Center, una struttura davvero bellissima, come se ne vedono raramente nei parchi nazionali. Se non siete interessati alla visita, potete raggiungere alcuni point of view che vi permettono di vedere il profondo canyon scavato dal Colorado e l’imponente barriera della diga. Noi vi consigliamo il Glen Canyon Dam Overlook, che si trova sulla Scenic View Road, deviando dalla Highway 89 circa un miglio dopo aver valicato la diga: con una brevissima passeggiata raggiungerete una terrazza panoramica orientata sul canyon e sulla diga. Vermillion Cliffs e Paria Canyon Che cosa vedere a Page, se qui abbiamo deciso di stabilire per 2-3 giorni il nostro quartier generale alla scoperta della natura misteriosa dell’Arizona? Una possibile risposta è che si può visitare Vermillion Cliffs, il remoto parco naturale noto per ospitare il The Wave, luogo ai confini della realtà del cui fascino abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato alle attrazioni di Vermillion Cliffs. Per reperire tutte le informazioni utili a visitare questo parco, vi rimandiamo all’articolo sopra linkato, ma ci teniamo a ricordarvi che la visita di Vermillion Cliffs e Paria Canyon richiede molto tempo, adeguati mezzi di trasporto e una certa attitudine alle escursioni più avventurose. The New Wave A proposito di The Wave… data la difficoltà nel raggiungerlo, forse potrebbe esservi utile qualche indicazione su come arrivare a The New Wave, un panorama abbastanza simile a due passi da Page. Da quelle parti inizia anche un sentiero molto affascinante e pericoloso che conduce sulla riva del Colorado River. Per tutte le informazioni su queste escursioni, leggete il nostro articolo dedicato al The New Wave a Page. Marble Canyon e Lees Ferry Il Marble Canyon, che si trova a 64 miglia da Page, è uno dei tanti canyon della zona scavati dai rami secondari o dal Colorado River stesso, ma ha una particolarità: qui si trova Lees Ferry, l’unico punto navigabile del Colorado River per parecchie decine di chilometri, nonché ufficialmente il punto d’inizio del Grand Canyon. In questa tranquilla valle nel cuore del canyon è possibile fare alcune escursioni via terra e via fiume, e percorrere i passi dei cercatori d’oro che qui fecero la loro fortuna. Per scoprire come arrivare a Lees Ferry e quali altri tesori naturali racchiude il canyon, vi rimandiamo al nostro approfondimento su Marble Canyon e Lees Ferry. Grand Canyon Vista Point Per raggiungere Lees Ferry occorre percorrere la US-89 a sud di Page, scendere dalla mesa fino a Bitter Springs e poi deviare sulla variante US-89 A, che poi nella sua continuazione conduce verso Vermilion Cliffs e Grand Canyon North Rim. Bene, fate attenzione: 35 km a sud di Page, poco prima di questa deviazione, si trova il Grand Canyon Vista Point, un punto panoramico che vi permetterà di vedere dall’alto proprio la sezione iniziale del mitico Grand Canyon! Se avete voglia di comprare qualche manufatto indiano, qui troverete un mercatino con molte bancarelle. Waterholes Canyon Questa è una delle escursioni meno conosciute di Page, e per questo motivo potrebbe essere una soluzione particolarmente azzeccata se vi avanza un po’ di tempo dopo la visita delle attrazioni principali. Come lo si raggiunge, e cos’è? Waterholes Canyon è uno slot canyon visitabile solo tramite un tour organizzato erogato dall’unica agenzia autorizzata. Il varco del canyon si trova praticamente sulla Highway 89, in corrispondenza di uno spiazzo che funge da parcheggio, 2 miglia a sud circa dopo il già citato parcheggio di Horseshoe Bend. Stud Horse Point e Skylight Arch Se avete noleggiato un’auto 4×4 e avete uno spiccato senso dell’avventura, potete raggiungere la zona di Ferry Swale, dove si trova lo Stud Horse Point, uno sconosciuto punto panoramico a una mezz’oretta di macchina da Page: troverete un paesaggio surreale di hoodoos, butte e balanced rock in cima a una mesa che offre un punto di vista sensazionale sul deserto e sul Lake Powell. Continuando sulla stessa strada per pochi chilometri di strada sterrata (molto malmessa!), troverete l’attacco di un agile sentiero che conduce allo Skylight Arch, un arco molto particolare sulla cima di una mesa da cui si gode di un panorama eccezionale sui territori di Utah e Arizona. Pernottamento.
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Giorno 11 – Page – Grand Canyon

Stamattina prenderete parte alla visita Guidata di Antelope Canyon. L’Antelope Canyon consiste di due formazioni separate, chiamate Antelope Canyon Superiore e Antelope Canyon Inferiore. I due tratti sono separati dalla strada 98. Il rift che ha generato i due canyon, nel suo percorso verso il Lago Powell trova per primo uno sbarramento costituito da una formazione di arenaria posta trasversalmente al suo percorso. Qui genera L’Antelope Canyon Superiore Upper Antelope Canyon lungo solamente duecentosettanta metri, più agevole e facile. Proseguendo l’avvicinamento verso il lago, dopo cinque chilometri circa verso nord, l’erosione penetra nel terreno generando il più lungo e meno agevole Antelope Canyon Inferiore Lower Antelope Canyon lungo oltre quattro chilometri. Entrambe i tratti, visitabili solo con l’assistenza delle guide Navajo, costituiscono una vera meraviglia della natura, e sono una vera sfida per i fotografi a causa delle difficili condizioni di luce. In alcuni periodi dell’anno e del giorno, il tratto superiore è caratterizzato dai fasci di luce che raggiungono il suolo. Entrambi i tratti dell’Antelope Canyon possono essere soggetti a inondazioni improvvise Flash Flood. Violente piogge, anche molto distanti dal sito, possono provocare improvvise e pericolose inondazioni con preavviso scarso o nullo. Una volta finita la visita partite per visitare una delle sette meraviglie del mondo: il Grand Canyon. Il Canyon altro non è che una gola profonda e immensa; un abisso che si divarica fra due sponde: North e South Rim (bordo nord e bordo sud). Fra queste il canyon si allarga e si restringe lungo il suo interminabile percorso, arrivando anche a una distanza di oltre 25 km. Questa descrizione vi basterà per capire che non si può passare da una sponda all’altra con la semplicità con cui si guada un fiume. Se vi è per caso venuto in mente di aggirare il Grand Canyon in macchina per vederne entrambi i versanti scordatevelo! Si tratta di un’operazione impraticabile in un giorno. Pertanto il consiglio è sicuramente quello di visitare il lato Sud. Il South Rim è la sponda del Grand Canyon dove convergono il maggior numero di turisti, con tanto di strutture ricettive attrezzate, il Gran Canyon Village, con alloggi, ristoranti e centro visitatori. Pur essendo la zona più turistica, non è affatto da trascurare: certi servizi possono fare comodo e la vista dal bordo, anche se un po’ disturbata dalla folla, è davvero mozzafiato. Vi sono numerosi punti d’osservazione lungo il bordo, fra cui Desert View, Buggeln, Grandview Point, Mather Point (dove c’è il centro visitatori), Yavapai Point, Hopi Point (particolarmente bello al tramonto), Shoshone Point e Hermits Rest. Molti osservatori naturali del bordo sud possono essere ammirati seguendo il Rim Trail (il percorso di tutto il South Rim). Il crinale può essere anche percorso in auto scendendo via via che si incontrano i punti di osservazione. Pernottamento.
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Giorno 12 – Grand Canyon – Kingman

Oggi la giornata è dedicata allo spostamento verso Ovest con destinazione Kingman. Il cartello di benvenuto a Kingman, che la decreta come il cuore della Route 66, è forse un po’ troppo altisonante sia geograficamente (il punto centrale è ad Adrian in Texas) sia per le attrazioni che, anche se non sono certamente da sottovalutare, non arrivano ad essere così iconiche come molte altre che si possono trovare lungo il percorso della Mother Road. Nonostante questo, fermarsi a Kingman è consigliato sia per la sua posizione strategica lungo il percorso della Route 66 (molto vicino al confine con la California), sia perché ospita uno dei musei più curati sulla storia della strada più famosa degli USA Historic Route 66 Museum Questo è sicuramente il motivo principale per cui visitare Kingman. Se avete tempo solo per visitare un’attrazione vi consiglio di fermarvi al Powerhouse Visitor Center che ospita quello che, a mio avviso, è uno dei musei più completi sulla Route 66 che si trovano sulla Mother Road. Il museo è al secondo piano del palazzo e al suo interno ospita, oltre alle immancabili informazioni storiche, molte foto d’epoca, murali e diorami con manichini a grandezza naturale che riescono a far immedesimare molto bene il visitatore nel clima dell’epoca. Il prezzo per accedere al museo è di soli 4$ a persona ma, quando lo visitammo, un simpatico signore all’entrata, una volta saputo che venivamo dall’Italia (sentendo che il nostro accento non era proprio locale) non ci fece pagare nessun tipo di biglietto. Oltre all’esposizione, potrete vedere in un piccolo cinema ricavato da una sezione del museo un documentario di circa un’ora che ripercorre la storia della Route 66. Prima dell’uscita è anche possibile visitare un’esposizione dedicata a una tipologia di macchine elettriche abbastanza curiose che prende il nome di Route 66 Electric Vehicle Museum. Mohave Museum of History and Arts Il museo ha l’obbiettivo di preservare e tramandare la storia di questa parte dello stato. Dagli indiani fino all’arrivo dei primi europei, proseguendo con lo sviluppo economico e industriale dell’area, attraverso documenti, mappe, fotografie dell’epoca e memorabilia curiosi, riuscirà a rendervi bene l’idea di tutti i passaggi storici che hanno portato questa zona a diventare quella che è adesso. Per accedere è necessario pagare un biglietto di 4$. All’esterno sono presenti murales, vecchi attrezzi da minatori e un vagone ferroviario risalente agli anni ’20. Kingman Railroad Museum Si trova all’interno della stazione dei treni di Kingman. Almeno per me la sorpresa più gradita di questo piccolo museo è stata la stanza dedicata interamente ad un plastico ferroviario piuttosto grande in cui è riprodotta anche parte della stessa città e su cui viaggiano diversi modellini di treno. Quasi obbligatoria è anche una foto di fronte ai due murales disegnati sopra le grandi cisterne che campeggiano all’ingresso del museo che raffigurano una locomotiva e il classico benvenuto in città. Sotto l’egida del museo è anche la Bonelli House (430 East Spring Street, meno di 5 minuti in macchina) una dimora storica della città. Costruita nel 1915 con una pietra vulcanica del luogo, oggi è stata completamente ristrutturata e ospita al suo interno oggetti e accessori d’epoca appartenuti alla famiglia che edificò e abitò la casa. Pernottamento.  
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Giorno 13 – Kingman – Santa Monica / Los Angeles Area

Proseguendo verso Sud-Ovest percorrerete un lungo tratto di strada che vi porterà a Los Angeles. Lungo la strada vi consigliamo una sosta visitiamo una delle tante Ghost Town: Calico Calico è una città mineraria ormai abbandonata che si trova a circa 200 km da Los Angeles in direzione Las Vegas nel deserto del Mojave (sud California). Fondata nel 1881 poiché nei pressi sorgeva una ricca miniera d’argento, arrivò a contare, nel periodo di massimo splendore, oltre 1200 abitanti. Con l’esaurirsi della miniera, via via, la popolazione iniziò a lasciare Calico in cerca di fortuna altrove; l’ultima abitante fu Miss Lucy Bell Lane rimasta nella cittadina e deceduta negli anni ’60. Girando per la cittadina si possono ammirare diversi edifici come la vecchia scuola, il saloon, l’ufficio dello sceriffo o quello dei pompieri. nonché la vecchia miniera. Arrivo a Los Angeles nel tardo pomeriggio. Pernottamento
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Giorno 14 – Santa Monica / Los Angeles area

Negli anni, Santa Monica non ha mai perso il suo spirito di città di mare, anche se è diventata più glamour con hotel di lusso lungo la spiaggia, cucina raffinata e boutique di alto livello. Oggi potete vivere il meglio di questi due mondi: ampie spiagge californiane con surf e beach volley, ma anche una sofisticata “città nella città”. Dove finisce la Route 66 inizia il divertimento, all’iconico Santa Monica Pier. Il suo cartello di ingresso al neon è una delle icone più riconoscibili del sud della California e il porto, che ha aperto nel 1909, è direttamente sulla schiuma delle onde, con viste spettacolari della costa da un’estremità all’altra. Fate un giro sulla giostra dell’ippodromo Looff, risalente al 1922, e immergetevi nel mondo subacqueo all’Acquario del Santa Monica Pier. Con le sue giostre e nuovi autoscontri, Pacific Park al Santa Monica Pier porta la classica esperienza del parco divertimenti in una nuova era. È l’unico parco divertimenti sul molo della West Coast e ha una sala giochi dove potete esercitarvi a Whac-A-Mole o a Balloon Bust. Poi fate un giro per ammirare gli incredibili panorami costieri sulla Pacific Wheel, l’unica ruota panoramica al mondo alimentata con energia solare. The Bungalow, ispirato all’atmosfera rilassata di Santa Monica e al romanticismo di una casita stile Baja californiana, è l’incarnazione della vita di mare. Con i suoi soffitti a travi, l’arredamento originale e la sala giochi, questo rifugio sul terreno del Fairmont Miramar Hotel & Bungalows è come un beach club privato e pensato da surfisti. Rilassatevi sul patio con un cocktail fresco ammirando uno dei tramonti indimenticabili di Santa Monica. Con una lineup di nomi celebri come Lululemon, Abercrombie & Fitch e uno spettacolare Apple Store, Third Street Promenade è il paradiso degli shopper. Guardate i negozi passeggiando per questa strada senza auto, dove i musicisti di strada suonano serenate ai passanti e gli alberi potati a forma di fantastici dinosauri danno un tocco originale. Gli amanti dell’arte vorranno fermarsi da Bergamot Station, un’ex fabbrica di scaldabagno e magazzino che ora ospita una delle collezioni di gallerie più importanti della California. E se vi interessa la moda di alto livello in un ambiente di basso profilo, andate a Montana Avenue, dove troverete boutique cool, ristoranti e avrete una buona probabilità di vedere delle celebrity. Pernottamento
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Giorno 15 – Los Angeles – Italia

Ultimo giorno a disposizione per completare la visita della “Città degli Angeli”. In base all’orario del vostro volo di rientro dovrete recarvi all’Aeroporto di Los Angeles, dove riconsegnerete l’automobile a noleggio e arriverete in tempo utile per imbarcarvi sul volo che vi riporterà in Italia Pernottamento a bordo.  

Self Drive nel Cuore del Southwest Americano

€ 2890 Quota "a partire da" per persona
  • Destinazione
  • Partenza
    Tutto l’anno (da metà Ottobre alla fine di Aprile sarà necessario rivedere l’itinerario a causa della chiusura del Tioga Pass)
  • Included
    Servizi a Terra
    Tassa di Ingresso
    Tasse Apt
  • Not Included
    Assicurazione Annullamento Viaggio
    Assicurazione Medico Bagaglio
    Extra personali
    Ingresso ai Musei
    Mance
    Pasti
    Tassa di Uscita
    Tasse di soggiorno
    Transfer da/per apt
    Tutto quanto non specificato alla voce precedente
    Visto
    Voli

Gli Stati Uniti sono la patria spirituale del viaggio in auto. Pensate a lunghe strade dritte che scompaiono all’orizzonte, a tavole calde sul ciglio della strada e a motel stravaganti.

E probabilmente la destinazione più iconica del viaggio in auto è il sud-ovest degli Stati Uniti. La Monument Valley, il Grand Canyon, Antelope Canyon, la Death Valley, Las Vegas: anche se non avete mai visitato il sud-ovest, vi sembrerà di conoscerlo già grazie a film e telefilm, da Thelma e Louise a Tombstone.

Quindi, se volete mettervi in viaggio, ecco un itinerario ideale per un viaggio di 11 notti nel sud-ovest degli Stati Uniti, che comprende i punti salienti di quattro Stati con dettagli su cosa vedere e dove alloggiare lungo il percorso.

Tour individuale Self Drive con partenze libere.

Direzione Tecnica: Enjoy Destinations

Incluso

  • Voli dai principali aeroporti italiani
  • Sistemazione per 14 notti in hotel
  • Noleggio auto cat. Compact (con possibilità di upgrade) con assicurazioni CDW e Furto senza franchigia
  • Tasse

Non incluso

  • Tasse d’ingresso ai parchi nazionali
  • Trasferimenti se non diversamente specificato
  • Pasti e attrazioni, se non diversamente specificato
  • Assicurazione di Viaggio
  • Tutte le spese personali, quali mance, bevande al tavolo, facchinaggi, lavanderia, chiamate telefoniche
  • Tutto quanto non espressamente indicato nella quota “Incluso”
s
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